Con il termine bonifica si intende un insieme di trattamenti termici che si effettuano a particolari tipi di acciai e che consiste in una tempra seguita da un rinvenimento. La bonifica acciaio, in inglese quenching, è un trattamento riservato ad organi destinati ad agire sotto un carico elevato infatti viene eseguita per aumentarne le caratteristiche meccaniche.
Tempra: trattamento atto ad ottenere una struttura completamente martensitica, tale da conferire all'acciaio la durezza massima ottenibile, a scapito della resilienza. Tale trattamento viene effettuato scaldando il materiale sino ad una temperatura superiore ad A3 e raffreddandolo rapidamente. Il trattamento di tempra viene abitualmente associato ad un rinvenimento (per approfondimenti vedere blog TEMPRARE_hots180879).
Rinvenimento: con il termine rinvenimento si definisce il trattamento termico che consiste nel riscaldamento dell'acciaio ad una temperatura inferiore a quella di tempra seguito da un raffreddamento in acqua o in olio. Lo scopo è di conferire all'acciaio una struttura più duttile e malleabile, con un conseguente abbassamento della durezza e una diminuzione della fragilità.
Di seguito sono riportati i grafici qualitativi della
temperatura in funzione del tempo per i singoli trattamenti.
Tempra Rinvenimento Bonifica
3. BONIFICA DELL'AMIANTO
I prodotti che
contengono l'amianto subiscono, con il passare degli anni, un invecchiamento
naturale causato da interventi di manutenzione, di riparazione, ecc.; in questi
casi si può generare un inquinamento ambientale a seguito della possibile
dispersione in atmosfera di fibre.
Non sempre l'amianto, però,
è pericoloso: lo è sicuramente quando può disperdere le sue fibre nell'ambiente
circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica,
da stress termico, dilavamento di acqua piovana.
La cessazione dell'utilizzo dell'amianto ha fatto sì
che l'esposizione a questo inquinante si sia spostata dall'ambiente di lavoro a
quello di vita.
La legge 6 settembre 1994 individua tre precise
tecniche di intervento obbligatorie nel caso in cui il tecnico, che ha svolto
il censimento e valutato il rischio, abbia provveduto a dichiarare il materiale
contenente amianto come particolarmente pericoloso in ordine alla sua
conservazione e facilità di frantumazione o polverulenza. Tutte le tecniche
prevedono, prima di ogni altro intervento, l’imbibizione ed il fissaggio delle
fibre in fase di distacco con prodotti incapsulanti.
I metodi di bonifica indicati sono: rimozione,
incapsulamento, confinamento.
a) Rimozione: comporta l' eliminazione di ogni
potenziale fonte di esposizione
b) Incapsulamento: questa procedura consiste nel
trattamento dell'amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che hanno
sostanzialmente la funzione di:
·inglobare le fibre di amianto;
·ripristinare l'aderenza al supporto;
·costituire una pellicola di protezione
sulla superficie esposta.
c) Confinamento: consiste nella sovrapposizione di uno
strato rigido al materiale contenente amianto destinato a proteggere e
inertizzare lo stesso materiale impedendone l’avanzamento del degrado e la polverulenza.
D.M. del 06/09/94 Normative
e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12,
comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione
dell'impiego dell'amianto.
D. Lgs. 81 del 9/4/06 “Attuaz. Art. 1 L. 123/07 in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” “Titolo IX Capo III “Protezione
dai rischi connessi all’esposizione all’amianto” (in sostituz. Art. 34
D.Lgs. 277/91).
L.R. 30 del 14/10/08 “Norme per la tutela della salute, il risanamento
dell’ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto”.
La bonifica idraulica riguarda comprensori
che sono, in genere, terreni pianeggianti nei quali la mancanza di pendenza
rende lenta la circolazione idrica con conseguente ristagno di acqua (terreni
paludosi, acquitrinosi ecc.). Per approntare un progetto di bonifica
idraulica è necessario realizzare tutta una serie di rilevamenti
(topografico, geologico, della falda freatica) e di dati relativi
alle precipitazioni; a seguito di questo studio preliminare e di ulteriori
considerazioni economico-tecniche sul comprensorio si può stabilire a quale
metodo di bonifica sia opportuno fare ricorso. I metodi fondamentali sono: la
bonifica per prosciugamento, cioè per abbassamento del livello dell'acqua
sino a raggiungere il prosciugamento permanente del terreno, e la
bonifica per colmata, cioè innalzamento del livello del terreno al di
sopra di quello dell'acqua, in particolare colmando con sedimenti le parti più
depresse.
La bonifica
agraria è il complesso delle opere e dei lavori che si debbono eseguire
per rendere produttive le terre infruttifere e insalubri.
L'attuazione
di una bonifica agraria consta in generale di due fasi
successive: rimozione delle diverse cause che impediscono l'utilizzazione
agricola dei terreni; regolazione, mediante opportune sistemazioni idrauliche,
delle acque di circolazione superficiale onde ottenere uno sviluppo ottimale
delle colture, limitando nel contempo i fenomeni erosivi. Alla prima fase
appartengono le operazioni di diboscamento, di decespugliamento, di spietramento,
di spianamento e dilivellamento (tutte eseguite ormai con mezzi
meccanici) e quelle, più complesse, soprattutto per il loro necessario
prolungarsi nel tempo, di risanamento dei terreni salati, dunosi,
torbosi.
Decennale della marcia su Roma Emesso il 27 ottobre 1932
PUBBLICITA'
Immagine di propaganda che rappresenta Mussolini dopo le bonifiche delle paludi
MITOLOGIA e BONIFICA
Gli
architetti dell'economia atlantica, con la loro formazione classica, trovarono
in Ercole - il mitico eroe dell'antichità che si conquistò l'immortalità
compiendo le dodici fatiche - un simbolo di potenza e di ordine. Le fatiche di
Ercole erano il simbolo dello sviluppo economico: non solo il disboscamento del
territorio, la bonifica delle paludi e lo sviluppo dell'agricoltura, ma anche
l'addomesticamento degli animali, l'istituzione del commercio e l'introduzione
della tecnica.
Seconda
fatica: L' idra di Lerna
Gustave Moreau
La
seconda fatica di Ercole fu di liberare la regione della città di Argo da
questo serpente gigantesco, acquatico che faceva stragi di greggi e
colture e uccideva col fiato uomini. Aveva il corpo di cane e nove teste di
serpente tra cui una immortale. Ora, la natura pericolosamente varia del
drago ben si adatta ad un luogo altrettanto pericoloso e vario, la palude, dove
si mischiano acqua e terra, dove possono apparire fuochi fatui e dove è malsana
e pericolosa perfino la stessa aria. Era inattaccabile e l’inutilità della
lotta, eccetto per Eracle, era rappresentata dal fatto che, al posto di ogni
testa tagliata ne ricrescevano due.Eracle uccise dapprima un granchio
gigantesco, custode del luogo, poi, nella lotta, fu aiutato dal nipote tebano
Iolao, che bruciò le ferite con tizzoni ardenti per evitare che ricrescessero
le teste. Alla fine riuscì a recidere la testa immortale.
Spesso
se ne interpreta l’uccisione come la bonifica di un territorio, cioè con il suo
prosciugamento e con l’irregimentazione delle acque.
Sesta fatica: le stalle Di Augia
Augia, figlio di Helios era re sulla costa
occidentale del Peloponneso e possedeva il più ricco allevamento del mondo. Il
suo regno era una signoria del Sole deponente, il mondo degli Inferi . Euristeo
ordinò ad Eracle di recarsi là e di liberare le stalle di tutto il paese dal
letame che appestava l’aria del Peloponneso. Questo lavoro doveva essere
compiuto in un solo giorno. Infestate da un letame trentennale che Ercole
bonificò deviando il corso dell'impetuoso fiume Alfeo.
giovedì 3 maggio 2012
Narrazioni
Nella letteratura:
"UN UOMO SOLO"di Angelo Michele Cozza [...] Fuggito dagli altri, sposato te stesso,
rintanato da tempo nel tugurio dei giorni
uno fiume in magra dentro ti corre
detriti di sangue sedimentano,
stagna una tremore in arterie spossate;
un affievolire di flussi ti stanca di essere vivo;
vano aspetti la bonifica di un sorriso,
una interiore implosione di palpiti
uno scoppio di riso da labbra mute...[...]
C’era una volta un ragazzino che viveva con la sua famiglia in una bellissima casetta ai piedi di un enorme montagna. [...] Un giorno sentì dentro di sé che per tornare a vivere realmente e in piena armonia con se stesso la sua vita, doveva intraprendere un viaggio. [...] Finalmente arrivò alla fine di questo sentiero scavato nella roccia dalle piogge invernali e trovò davanti a sé un cunicolo oscuro. [...] Ad un certo punto raggiunse il centro della montagna. Lì scoprì un piccolo tempietto abbandonato e quasi totalmente distrutto. La paura e il dolore non erano terminati ma il ragazzo si abituò a loro come se aveva accettato la loro compagnia. Capì che il suo lavoro non era alla fine ma era appena cominciato e decise di effettuare una bonifica di quel luogo sotterraneo. Cominciò a ripulire secoli di stagnamento e di accumulo di detriti abbandonati a se stessi. [...] Nel bonificare queste zone avvertì una sensazione fortissima, mai provata, un dolore che lo straziava al punto tale da farlo piangere. [...] Un giorno si accorse che aveva finito di ripulire da cima a fondo tutta quella città sotterranea e si accorse che quel dolore che sentiva, così forte, così distruttivo, era ormai solo un ricordo del passato. Soddisfatto del lavoro compiuto decise di restare ancora un po' lì sotto, per godersi quella dolce sensazione che si avverte alla fine di una tempesta. Allora capì che senza tutto questo dolore, provato in passato, non avrebbe provato questo stato di serenità e pace. Decise di uscire dalla montagna, ma si accorse che non era mai uscito dalla sua stanzetta. Capì che era stato dentro se stesso, capì che quella energia che lo spingeva era il soffio eterno che era dentro di lui. Avvertì una bellissima sensazione, come se fosse cambiato, come se niente più lo avrebbe turbato. Ora sentì la gioia e l'amore nel suo cuore e capì che era necessaria una profonda pulizia interiore, trascurata da molto tempo, per apprezzare a pieno il miracolo della creazione.
Non c'è solo la bonifica degli ordini da fare, c'è anche l'urgenza di compiere quella dei cuori, abituarsi alla comprensione invece che al giudizio, all'apertura invece che alla chiusura, vivere la pace non come un'idea ma come il ritmo stesso della nostra vita.